Clinica

La psicoterapia individuale
Nella prospettiva epistemologica del modello Postrazionalista, la relazione terapeutica è allo stesso tempo strumento e oggetto di intervento. Nella reciprocità emotiva che si crea tra terapeuta e paziente, il terapeuta deve avere come fine quello di creare le condizioni in cui si avvii una riorganizzazione del Significato Personale, utilizzando anche aspetti peculiari della relazione con il paziente.
Tale prospettiva ci permette, quindi, uno studio dell’esperienza e quindi della conoscenza umana dal punto di vista dell’individuo che sperimenta e conosce, tanto che tale modello risulta attento alla Persona nella sua complessità. Questo approccio, che tende a ricostruire lo specifico significato personale dell’individuo in questione, appare applicabile ai diversi tipi di funzionamento, dal normale, con modalità armoniche nei suoi temi esistenziali, a quello nevrotico con le sue piccole e brevi discontinuità fino alle discontinuità gravi e grossolane dei meccanismi psicotici.

Reciprocità e psicoterapia di coppia

Nel lavoro psicoterapeutico, attraverso la narrazione, si può giungere ad articolare i nuclei appartenenti sia ai sistemi individuali che al sistema coppia. Il mantenimento di una coerenza individuale, quindi l’articolarsi del significato personale, nell’arco di vita, appare essere in stretto rapporto con il crearsi e lo svilupparsi di relazioni caratterizzate da un alto grado di reciprocità emotiva.
L’ assunto di base del modello Postrazionalista pone l’intersoggettività e le dinamiche di attaccamento al centro del nostro modello, essendo questa la dimensione in cui una organizzazione di significato si crea e si sviluppa.
Intendiamo per intersoggettività lo spazio in cui conoscere sé e il mondo. Ciò è possibile solo in relazione agli altri e quindi solo attraverso lo stabilire dei rapporti caratterizzati da un certo grado di scambio emotivo e da un certo livello di intimità
La reciprocità emotiva in una relazione significativa nasce dall’ingranarsi dei due significati personali. Ne scaturisce su un piano individuale una esperienza del sé prototipica che non può essere riconosciuta (attribuita a sé) e narrata se non in relazione ad uno specifico altro.
Assumendo, secondo la prospettiva Postrazionalista, che in un setting individuale l’intervento psicoterapeutico si inserisce in quello spazio in cui la percezione immediata di sé si trasforma in immagine cosciente di sè attraverso l’articolazione del significato personale, in un setting di coppia o familiare, l’obiettivo primario del lavoro diventa portare ad un livello di consapevolezza le dinamiche attraverso cui i  soggetti si narrano nel creare ed articolare un significato condiviso. Tale significato rende coerente l'esperienza di reciprocità emotiva.
L'integrarsi delle trame narrative individuali crea, quindi, una rete narrativa comune che produce a sua volta un tema di coppia, che é il nucleo fondante di una percezione di sé che non può più prescindere dall'altro significativo.
L’attaccamento nell’infanzia rappresenta la dimensione emotiva specifica all’interno della quale prende forma un nucleo centrale ed invariante (il Significato Personale appunto) che sottende l’identità individuale (Organizzazione del Dominio Emotivo).
Nella vita adulta la scelta del partner, e la creazione di relazioni caratterizzate da una reciprocità emotiva con aspetti di unicità ed esclusività, appaiono strettamente legate all’ingranarsi reciproco di aspetti individuali che sono espressione delle due organizzazioni di Significato e che determinano le dinamiche che portano al raggiungimento di una percezione di un senso di sé stabile.

I disturbi psicotici e la ricerca del significato
Lavorando con pazienti con disturbi dello spettro psicotico, è proficuo avvalerci di un approccio più propriamente Esplicativo, teso a indagare i processi di sviluppo della conoscenza. In tal senso, i disturbi psicopatologici diventano modalità conoscitive e organizzative dell’esperienza. I “sintomi” rappresentano, così, un modo concreto di articolare il proprio esperire, come modalità autoreferenziale, atta a mantenere la coerenza interna di un sistema molto rigido e concreto.
Infatti, seppur poco flessibili e strettamente legati al contesto immediato nel modo di elaborare il proprio significato, siamo di fronte, in ogni caso, a sistemi autoreferenziali, storici, tendenti a mantenere la propria coerenza interna, su cui si fondano la continuità e la consistenza di sé. Una Psicopatologia Esplicativa ci permette, allora, di individuare e di entrare nello specifico senso delle modalità conoscitive di sé e della realtà che il sistema mette in atto per ordinare e organizzare la propria esperienza in corso. In un’elaborazione psicotica, sintomi come dispercezioni, costruzioni deliranti o altro, rappresentano il modo concreto di rendere consistente tale esperire.
Piuttosto che  “curare” il delirio o le “voci”, eliminandoli, è auspicabile tentare di comprenderli nell’ambito di quella particolare coerenza di significato personale.

 

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